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Karate
La parola giapponese "karate", nel complesso, si compone di vuoto e pugno, non il vuoto in sé, ma in relazione a un lavoro, a un'attività, cioè mettersi all'opera per fare il vuoto. Il termine zen ku, che indica lo spirito vuoto, l'assenza di Ego, può essere pronunciato anche "kara". Il karate si pratica attraverso il karate-dō, dove Dō significa Via, ovvero il percorso di autoperfezionamento che si intraprende attraverso questa disciplina.
Karate-Dō significa "Via della Mano Vuota"
Tecniche del karate-dō
Il karate si compone di numerosissime tecniche: tecniche di pugno, di mano aperta, di gomito, calci, parate, cadute, spostamenti, posizioni e guardie. Il karate prevede lo studio approfondito di tecniche di colpo dette "atemi waza".
Si utilizzano pugni, calci e colpi di percussione a mano aperta nelle zone sensibili del corpo umano. Tutte queste tecniche sono corredate da un insieme di parate, schivate, spostamenti e scivolate atte a deflettere e intercettare gli attacchi oltre a proiezioni, spazzate, bloccaggi e leve articolari. Il karate, è primariamente un'arte di percussione sebbene il suo studio comprenda tutte le possibilità di combattimento.
Kata
Il kata è un combattimento contro un avversario immaginario, una specie di prova. Nel Kata, che significa "forma", si racchiudono le tecniche diffuse dalle varie scuole. Il karate ha una vasta gamma di kata. I kata possono essere visti come delle tecniche marziali prestabilite, per la maggior parte, nelle otto direzioni dello spazio. Il kata non viene considerato come un combattimento simbolico eseguito a vuoto, ma come un combattimento contro uno o più avversari. Gli elementi fondamentali per eseguire un buon kata sono: la tecnica, kime (la breve contrazione muscolare isometrica eseguita nell'istante della conclusione della tecnica), la potenza, l'espressività, il ritmo e la sua bellissima storia. Spesso un kata è seguito dal bunkai, cioè la messa in pratica delle tecniche e la dimostrazione dell'efficacia delle tecniche e dei movimenti.
Kumite
Il Kumite è il combattimento che si esegue in gara o in allenamento. I colpi non vengono affondati alla ricerca del knockout dell'avversario, ma vengono arrestati per ovvi motivi di incolumità. Le tecniche tuttavia devono dimostrare il loro potenziale ed essere eseguite, arrestandole con controllo per non arrecare eccessivi danni. Ciò è possibile grazie a un adeguato allenamento e a un opportuno regolamento di gara. Quest'ultimo infatti prevede, in linea di massima, un lieve contatto a livello addominale, nessun contatto con tecniche di braccio al volto e un lievissimo contatto con tecniche di calcio al volto (anche se esistono vari regolamenti e, per esempio, in alcune federazioni e in determinati stili il contatto è consentito).